Lavoro, welfare aziendale e conciliazione: il modello di Scosse
Sembra già un miracolo che tu abbia un lavoro, precario o in regola, e quindi sei disposto/a a qualsiasi sacrificio pur di tenerlo stretto, compreso sottrarre tempo alla cura degli affetti e delle relazioni intime.
Ma è necessario essere disposti/e a tutto quando abbiamo un lavoro?
Davvero le aziende ci guadagnano a farci lavorare come polli in batteria? Quanto costa alle piccole e medie aziende andare incontro ai bisogni di lavoratori e lavoratrici?
Questi sono gli interrogativi a cui abbiamo trovato soluzione nel percorso biennale di SCOSSE che si conclude oggi: un programma di attività pensate per le piccole e medie aziende, rivolto alle/ai dipendenti nell’ottica di migliorarne le qualità di vita, le condizioni di lavoro e, allo stesso tempo, di favorire la produttività dell’azienda, e realizzato grazie a un progetto di conciliazione.
Coordinato dalla presidente di SCOSSE Monica Pasquino, con la collaborazione delle socie dell’associazione Emanuela Marras e Paola De Nigris e Luna Sanchini, il progetto è stato realizzato nel territorio romano e sostenuto dalla Regione Lazio grazie all’Avviso Pubblico “Realizzazione di Interventi in impresa volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa in un’ottica di flexicurity”, per un importo complessivo di 130mila euro.
Abbiamo realizzato un modello pilota di attività e supporti che sono adattabili alle esigenze di aziende diverse, anche con budget limitati, per favorire la conciliazione e valorizzare i/le dipendenti.
Le misure realizzate consistono in agevolazioni per asili nido e dopo-scuola, progettazione di spazi specifici per il relax delle neomamme, gestione autonoma dei turni, adozione di contratti part-time reversibili, incentivi per i/le dipendenti con figli, attivazione di sportelli di counseling e ascolto per le famiglie dei/delle dipendenti, laboratori di auto-narrazione con personale specializzato, corsi di formazione e di aggiornamento gratuiti.
Abbiamo realizzato più di di 500 ore di attività e raggiunto oltre 200 destinatari.
Ci teniamo a ringraziare la rete di esperienze sociali e professionali del Quinto Stato, la NIDIL CGIL di Roma, il Cilap Eapn Italia, la Fondazione Cercare Ancora, l’Associazione Altramente, lo spazio sociale Scup e la Fondazione Integra/Azione, che nel corso degli ultimi anni sono stati interlocutori preziosi di SCOSSE sui temi del lavoro e del non lavoro, del welfare di nuova generazione e della la genitorialità precaria e che quindi hanno implicitamente contribuito alla ideazione del modello.
Cercare una conciliazione tra vite e lavori, sperimentare soluzioni pratiche e intelligenti, trovare un equilibrio tra le esigenze aziendali e i desideri delle persone non costa di più per l’impresa: la migliora e produce felicità al suo interno.
Associazione SCOSSE, 2014 anno europeo per la conciliazione famiglia-lavoro
-
Viviamo in un’epoca di oscurantismo in cui la conoscenza e gli immaginari che i libri, specie quelli rivolti all’infanzia e all’adolescenza, veicolano fanno paura, in cui si pretende di criticare e bollare come osceno ogni tentativo di parlare di corpi, generi e sessualità alle persone più giovani. Rimaniamo basit3, ma certo non sorpes3, nel leggere […]
-
La campagna di sensibilizzazione “Oltre la punta dell’iceberg” mira a rendere visibili alcune forme di violenza maschile contro le donne e di violenza di genere che spesso non vengono riconosciute come tali.
-
La campagna di sensibilizzazione “L’amore conta, le parole per esprimerlo anche.” realizzata da Scosse attraverso dei laboratori presso l’IC Radice Sanzio Ammaturo di Napoli mira a riflettere sulla portata di violenza e possessività implicita nel linguaggio che usiamo tutti i giorni nelle relazioni sentimentali. I modi tradizionali del linguaggio amoroso sono stati risignificati in modo […]