Una scuola senza stereotipi di genere
di Marta Di Cola*
Negli ultimi anni abbiamo assistito al moltiplicarsi di progetti di sensibilizzazione, gioco, teatro e formazione sulla consapevolezza di genere e sulla decostruzione dei modelli tradizionali, intesi non come dato biologico immutabile, ma come prodotto di pratiche sociali e culturali.
Il bisogno sociale che muove queste azioni è fortissimo. Lo possiamo constatare ogni giorno guardando il telegiornale, ascoltando di donne ammazzate dagli ex compagni, di baby squillo e fenomeni di bullismo e omofobia nelle scuole. Sabato 20 e domenica 21 settembre associazioni, insegnanti, genitori, educatrici, operatori d’infanzia che si occupano di questi temi si sono dati appuntamento a Roma, per condividere in un contesto nazionale il proprio operato e mettersi, per la prima volta, in rete.
Educare alle differenze è il titolo dell’iniziativa, ospitata a Roma dalla Associazione Genitori Di Donato nei locali della Scuola Di Donato, una realtà multietnica che ben rappresenta lo spirito della due giorni, avendo fatto della differenza un vero e proprio punto di forza. Ad aderire circa duecento tra associazioni e scuole, oltre a centinaia di singoli cittadini e figure istituzionali, messe in comunicazione da tre associazioni: Scosse (Roma), Stonewall (Siracusa) e Il Progetto Alice (Bologna).
Una grande assemblea nazionale che chiama all’appello tutti coloro che condividono l’idea di una società aperta e plurale, che si realizza attraverso la valorizzazione delle differenze e il contrasto agli stereotipi di genere, a partire dai banchi di scuola. Un’iniziativa che, non potendo contare su alcuna sovvenzione pubblica, ha preso forma grazie all’entusiasmo e alla tenacia di chi fermamente crede nella necessità di progettare insieme la scuola delle differenze.
Le giornate sono anche la risposta agli attacchi di quei conservatori che vorrebbero eliminare i progetti di educazione sessuale e sentimentale dalle scuole, appellandosi a una presunta naturalità dei generi e negando alla scuola la sua vocazione più profonda: quella di fornire gli strumenti per capire e farsi capire.
Mostre, proiezioni e stand faranno da cornice ai cento interventi previsti, che si distribuiranno intorno sette tavoli di lavoro paralleli, divisi per temi (esperienze 0-6; esperienze 12-14; esperienze 15-18; educazione permanente; differenze culturali e di genere; società e diritti).
Per informazioni più dettagliate sul programma dei lavori, la call degli interventi e la suddivisione dei tavoli proposta per la giornata nazionale del 20 settembre è possibile leggere questa pagina. Comune-info è uno dei media-partener dell’evento.
* Associazione Scosse
pubblicato il 4/09/2014 su comune-info.net
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