Rigeneriamo lo spazio
Progetto partecipato con gruppo di educatrici per una scuola dell’infanzia di Roma Capitale- V Municipio (a.s. 2012-2013)
Il progetto assume il gioco come elemento centrale nella formazione dell’individuo e come strumento specifico, attraverso cui bambine e bambini interpretano e manipolano la realtà.
È proprio attraverso il gioco che i ruoli si irrigidiscono e gli stereotipi divengono modello, condizionando la differenziazione sociale tra i sessi e le relazioni che si instaurano tra questi. È, in particolare, lo spazio del gioco simbolico o del “far finta” che investe peculiarmente la costruzione e il riconoscimento dell’identità sessuale e dei ruoli all’interno della società.
Proprio questo spazio rappresenta il contesto migliore per l’ascolto e l’osservazione di bambini e bambine, da soli e nella relazione, e per la proposizione e sperimentazione di relazioni ed esperienze che non ripropongano modelli stereotipati e stereotipanti nei comportamenti, negli atteggiamenti, nei compiti da svolgere e nei ruoli da ricoprire, fin nell’estetica e nel gusto.
Il progetto intende accompagnare insegnanti, educatrici ed educatori attraverso lo spazio del gioco simbolico, affinché acquisiscano maggiore consapevolezza dei valori e dei ruoli che in esso si esprimono.
Il corso si configura come un percorso di ricerca-azione, portato avanti dal gruppo di docenti insieme a due formatrici di SCOSSE, con una forte impostazione laboratoriale. L’intento è quello di produrre e testare modelli sperimentali di osservazione in grado di contribuire alla decostruzione degli stereotipi e dei pregiudizi, che condizionano la crescita e la formazione individuale e relazionale.
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Viviamo in un’epoca di oscurantismo in cui la conoscenza e gli immaginari che i libri, specie quelli rivolti all’infanzia e all’adolescenza, veicolano fanno paura, in cui si pretende di criticare e bollare come osceno ogni tentativo di parlare di corpi, generi e sessualità alle persone più giovani. Rimaniamo basit3, ma certo non sorpes3, nel leggere […]
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La campagna di sensibilizzazione “Oltre la punta dell’iceberg” mira a rendere visibili alcune forme di violenza maschile contro le donne e di violenza di genere che spesso non vengono riconosciute come tali.
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