Identità allo specchio: come ti immagini?
In questo momento in cui le relazioni e i corpi sono costretti, in cui il contatto fisico è bandito e si vive spesso una situazione di convivenza forzata in spazi ristretti, qual è la percezione di chi siamo, della nostra identità e dei nostri corpi?
Se la soggettività di ogni persona, il nostro sentirci a nostro agio nell’essere noi stess*, si definisce per differenza dall’altr*, attraverso le persone che incontriamo nel mondo, dal confronto con lo sguardo dell’altr*, dalle relazioni che viviamo, chi sentiamo di essere e come possiamo autorappresentarci in questo momento in cui i rapporti sono mediati e limitati?
Se per conoscersi è necessario confrontarsi con le altre persone, mettersi in relazione, guardarsi intorno, in tempi di quarantena quale immagine di noi abbiamo costruito?
Prova a raccontarti attraverso un’immagine scegliendo il linguaggio che senti più vicino (fotografia, disegno, collage…) per aiutarci a capire qualcosa di te e inviaci su Instagram il tuo lavoro e se vuoi un breve testo che lo accompagni. Non scrivere il tuo cognome e non mostrare il tuo volto per tutelare la tua identità.
“Fammi capire” è un progetto nato nel 2016 che indaga le rappresentazioni dei corpi e delle sessualità nei libri illustrati. Con il materiale che raccoglieremo, grazie alla tua partecipazione, ricostruiremo questa originale e variegata mappa di corpi e identità in quarantena e la renderemo visibile sul nostro sito www.fammicapire.org e sul nostro profilo instagram fammi_capire
-
Viviamo in un’epoca di oscurantismo in cui la conoscenza e gli immaginari che i libri, specie quelli rivolti all’infanzia e all’adolescenza, veicolano fanno paura, in cui si pretende di criticare e bollare come osceno ogni tentativo di parlare di corpi, generi e sessualità alle persone più giovani. Rimaniamo basit3, ma certo non sorpes3, nel leggere […]
-
La campagna di sensibilizzazione “Oltre la punta dell’iceberg” mira a rendere visibili alcune forme di violenza maschile contro le donne e di violenza di genere che spesso non vengono riconosciute come tali.
-
La campagna di sensibilizzazione “L’amore conta, le parole per esprimerlo anche.” realizzata da Scosse attraverso dei laboratori presso l’IC Radice Sanzio Ammaturo di Napoli mira a riflettere sulla portata di violenza e possessività implicita nel linguaggio che usiamo tutti i giorni nelle relazioni sentimentali. I modi tradizionali del linguaggio amoroso sono stati risignificati in modo […]