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Gender chi? Oggi a Roma si va a scuola di differenze

Da Team Scosse
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A4_Ed2_tutti_differenti8Movimenti. Roma. Oggi e domani secondo incontro nazionale del network «Educare alle differenze» alla Carlo Cattaneo

di Roberto Ciccarelli

Uno spet­tro si aggira per l’Italia. Lo chia­mano «ideo­lo­gia del gen­der» ed è la favola dell’«uomo nero» ai tempi di wha­tsapp, il sistema di mes­sag­gi­stica dove cir­co­lano mes­saggi che inten­dono ter­ro­riz­zare i geni­tori con­tro i pro­getti di edu­ca­zione alla cono­scenza dei generi, dell’affettività, della ses­sua­lità nelle scuole. È il com­plotto del momento, cal­zato per­fet­ta­mente per la comu­ni­ca­zione dei social net­work che col­tiva il falso, lo tra­sforma nel vero­si­mile facen­dolo fer­men­tare nel magma delle pas­sioni tri­sti o delle pro­ie­zioni ango­sciose più infon­date.
Si dice che pro­muova la mastur­ba­zione infan­tile, l’omosessualità, distrugga la «fami­glia natu­rale» e arrivi a minac­ciare addi­rit­tura l’umanità, non diver­sa­mente da altre ideo­lo­gie giu­di­cate nefa­ste. Ieri alcune strade della Capi­tale sono state tap­pez­zate con mani­fe­sti abu­sivi con­tro le fami­glie omo­ses­suali e la pro­po­sta di legge Cirinnà che pre­vede la cosid­detta «ste­p­child adop­tion». In set­ti­mana la mini­stra dell’Istruzione Ste­fa­nia Gian­nini è stata costretta a riba­dire che nella ren­ziana «Buona scuola» non esi­stono tracce di tali dis­so­lu­tezze apo­ca­lit­ti­che e ha annun­ciato azioni legali con­tro que­sta «truffa cul­tu­rale» da parte del Miur.

Oggi e domani, alla scuola Carlo Cat­ta­neo in via Zaba­glia 27 a Roma, il contro-canto alla furiosa cam­pa­gna rea­zio­na­ria imba­stita dalle destre cat­to­li­che tra­di­zio­na­li­ste insieme alle gerar­chie eccle­sia­sti­che sarà palese. Nel corso dell’ultimo bien­nio, in tutta Ita­lia, si è for­mato un vastis­simo «net­work» da cen­ti­naia di asso­cia­zioni che lavo­rano nei pro­getti edu­ca­tivi e vogliono supe­rare gli ste­reo­tipi di genere, con­tra­stare la vio­lenza di genere e il bul­li­smo omo­fo­bico nelle scuole italiane.

La rete si chiama «Edu­care alle dif­fe­renze» ed è nata l’anno scorso durante un ana­logo incon­tro a Roma pro­mosso — come quello del 2015 — dalle asso­cia­zioni Scosse (Roma), Sto­newall (Sira­cusa), Il Pro­getto Alice (Bolo­gna). La seconda edi­zione dell’incontro ha regi­strato un boom di pre­i­scri­zioni: 550 per­sone da tutto il paese, 250 le asso­cia­zioni che pro­muo­vono l’iniziativa, nove tavoli tema­tici, 45 relatori/relatrici che hanno rispo­sto a una «call» pub­blica, folta pre­senza di docenti uni­ver­si­tari ed esperti, come quella di attivisti/e Lgb­tqi, case edi­trici, edu­ca­tori e assi­stenti sociali. Il comune di Roma, che sostiene i pro­getti edu­ca­tivi per le mae­stre, patro­cina l’iniziativa. Un mes­sag­gio chiaro. Tra gli altri, par­te­ci­pe­ranno la vice­pre­si­dente del senato Vale­ria Fedeli che ha pre­sen­tato una pro­po­sta di legge sull’educazione di genere nelle scuole; Fran­ce­sca Danese (Asses­sora al sociale del Comune di Roma) la vice sin­daca di Parma Nico­letta Paci (Cin­que Stelle).

Si muove così una con­trof­fen­siva cul­tu­rale, basata sull’auto-organizzazione dei docenti, dei geni­tori e delle asso­cia­zioni, con­tro chi vuole affos­sare la scuola pub­blica, il plu­ra­li­smo demo­cra­tico e le libertà ses­suali. Una boc­cata d’aria da «un clima inqui­nato da vio­lente pole­mi­che e gravi misti­fi­ca­zioni sui con­te­nuti, le meto­do­lo­gie e gli obiet­tivi di edu­ca­zione sen­ti­men­tale e ses­suale nelle scuole» scri­vono le orga­niz­za­trici. «Edu­care alle dif­fe­renze è una forte replica alla cam­pa­gna di svi­li­mento del ruolo della scuola, oltre che di dif­fa­ma­zione per chi lavora sull’identità di genere — afferma Monica Pasquino, pre­si­dente dell’associazione Scosse (Solu­zioni COmu­ni­ca­tive, Studi, Ser­vizi Edi­to­riali) — La nostra forza è di essere riu­scite a coin­vol­gere uno spet­tro molto ampio di asso­cia­zioni, com­pe­tenze ed espe­rienze che lavo­rano, den­tro e fuori le scuole, per pro­muo­vere l’accettazione di tutte le dif­fe­renze, supe­rando con­fini ed eti­chette che spesso con­trad­di­stin­guono il mondo del sapere, della for­ma­zione e il set­tore no profit».

Il per­corso che ha por­tato all’organizzazione dell’incontro è durato un anno, durante il quale le asso­cia­zioni hanno tes­suto instan­ca­bil­mente una rete da Milano a Palermo con ini­zia­tive soste­nute tal­volta dalle ammi­ni­stra­zioni locali. Il risul­tato è un movi­mento cul­tu­rale che sfida le «nar­ra­zioni tos­si­che» del momento e vuole abi­tare diver­sa­mente una scena sociale sem­pre più com­plessa, con fami­glie allar­gate, mono­ge­ni­to­rali o ricom­po­ste; casi di sepa­ra­zione e lutto in con­se­guenza all’innalzarsi dell’età dei geni­tori; l’omogenitorialità. Il tutto in una società dove pesa sem­pre di più la pre­senza di stra­nieri e fami­glie di seconda generazione.

Duplice è l’obiettivo della bat­ta­glia delle idee e delle pra­ti­che pro­po­sta da «Edu­care alle dif­fe­renze». Nell’assenza quasi totale di fondi in una scuola pub­blica, col­pita dalla contro-riforma di Renzi, oltre che dalla timi­dezza rispetto all’offensiva neo-confessionale in corso, «vogliamo dimo­strare che esi­stono sog­getti sin­goli e col­let­tivi che svi­lup­pano pro­getti effi­caci e di qua­lità per la valo­riz­za­zione delle dif­fe­renze, l’educazione sen­ti­men­tale, la pre­ven­zione e il con­tra­sto delle vio­lenze legate al genere e all’orientamento ses­suale, l’intercultura e di ogni forma di discri­mi­na­zione e sopraf­fa­zione. Il secondo obiet­tivo è raf­for­zare la con­di­vi­sione delle cono­scenze, come degli stru­menti didat­tici — sostiene Monica Pasquino — costruendo una voce col­let­tiva capace di pro­muo­vere, valo­riz­zare e difen­dere, quando neces­sa­rio, que­ste atti­vità e la tra­sfor­ma­zione la società in dire­zione dell’equità, della plu­ra­lità e della piena democrazia».

Il pro­gramma: 550 pre­i­scri­zioni, 45 rela­zioni
«Venite a vedere con i vostri occhi i temi­bili pro­mo­tori della “ideo­lo­gia del gen­der”!» è il lan­cio pro­vo­ca­to­rio della seconda edi­zione di «Edu­care alle dif­fe­renze», l’incontro nazio­nale di oggi e domani a Roma alla scuola secon­da­ria di primo grado Carlo Cat­ta­neo in via Zaba­glia 27. Pro­mosso dalle asso­cia­zioni Scosse, Sto­newall e Il Pro­getto Alice, l’incontro è patro­ci­nato dal Comune di Roma e ha come media part­ner la rivi­sta Leg­gen­da­ria, i siti Lavoro Cul­tu­rale, Comune Info, Zero­vio­lenza e il blog col­let­tivo Nar­ra­zioni dif­fe­renti. I lavori si apri­ranno oggi alle 10,45 con un’assemblea ple­na­ria. Dalle 12,30 alle 19,15 si svol­ge­ranno tavoli di lavoro e work­shop dove sarà pos­si­bile con­fron­tare espe­rienze, pra­ti­che e meto­do­lo­gie di inse­gna­mento. Domani, dalle 9,45 alle 12,30 si terrà l’assemblea conclusiva.

pubblicato il 19/09/2015 su Il Manifesto

Pubblicato in Rassegna stampa | Contrassegnato
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