Educare alle differenze: incontro a Roma il 20 e 21 settembre tra successi e polemiche
Si terrà a Roma il 20 e 21 settembre un incontro dal titolo “Educare alle differenze” promosso da Scosse, Progetto Alice e Stonewall, tre associazioni che da tempo lavorano sull’educazione alla differenza, sull’identità di genere e sulla promozione della pluralità e dell’inclusione sociale, e che ha raccolto in meno di due mesi il sostegno di circa 150 tra associazioni e privati. La partecipazione all’evento, che ha ricevuto anche il patrocinio dell’Assessorato Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale, è libera e gratuita, e aperta a insegnanti, genitori, lavoratori del sociale e a tutti coloro che sono interessati alle questioni educative e di genere.
Dalle parole degli stessi promotori «“Educare alle differenze” è un appuntamento per stabilire sinergie e connessioni tra chi realizza progetti dedicati alla valorizzazione delle differenze, alla pluralità dei modelli familiari, al contrasto agli stereotipi di genere, alla prevenzione di bullismo, omofobia, transfobia e violenza maschile contro le donne, tra chi intende la scuola come spazio in cui coltivare rispetto e senso critico».
Tra l’altro nei mesi precedenti alcuni dei promotori erano stati oggetto di critiche e polemiche, all’ordine del giorno quando i temi sono la differenza e l’identità di genere. Scosse, in partenariato con altre associazioni e grazie al sostegno dell’ Unar e all’emanazione della “Strategia Nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, aveva infatti elaborato una serie di opuscoli destinati alle scuole dal titolo “Educare alla diversità”, che però non sono mai stati distribuiti anche a causa del contrasto da parte della CEI, per il loro presunto potenziale distruttivo contro l’istituzione della famiglia.
A questa presa di posizione si aggiungono quelle più recenti di alcune istituzioni pubbliche, come la Regione Lombardia, che invita al rispetto del modello della “famiglia naturale”, o il Comune di Verona che si è espresso nel luglio scorso contro il progetto Unar e la diffusione degli opuscoli in quanto ledono il diritto di scelta nell’educazione dei figli e della libertà d’espressione.
La discriminazione però, purtroppo, è un dato di fatto, e niente può contrastarla meglio di un’educazione al riconoscimento della differenza, poiché nascondere la realtà dietro un dito accusatorio non sarà mai d’aiuto al contrasto della violenza contro “il diverso”.
Gli interessati a sostenere l’evento possono contattare le associazioni a questo indirizzo email scuoladifferente2014@gmail.com; a questo link tutte le informazioni pratiche necessarie.
pubblicato l’11/09/2014 su http://goo.gl/olgCk7
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