“Circoli virtuosi”: Leggere senza stereotipi è un atto militante
L’8 maggio un corteo antifascista ha attraversato le strade del quartiere romano di Casal Bruciato. L’iniziativa è nata in risposta alle azioni promosse da gruppuscoli fascisti, in cerca di visibilità sulla pelle di una famiglia rom alla quale veniva contestato il diritto ad abitare una casa popolare assegnatale dal Comune, nonché in risposta alle minacce di stupro rivolte alla donna che rientrava a casa con sua figlia piccola in braccio. È nata dalla partecipazione di persone del quartiere, che non si riconoscono nella guerra tra poveri e a “chi è divers@ da me”, e di chi, da tutta la città, è venut@ qui a gridare a gran voce che le lotte per veder soddisfatti i propri bisogni non vedono discriminanti etniche, ma che antirazzismo, antisessismo e antifascismo sono le parole unificanti per chi aspiri a una vita migliore che offra a tutt@ e a ognun@ le stesse possibilità.
Quella mattina sono entrata in una scuola primaria proprio al confine del quartiere di Casal Bruciato con sotto il braccio i libri del progetto Scelte di classe. Leggere in Circolo, che prevede una selezione di titoli, differenti per le diverse fasce d’età, che devono essere letti, discussi in classe e poi votati da bambin@ e ragazz@ delle scuole romane. Ad aspettarmi quel giorno erano alunn@ di una quinta.
Il programma dell’incontro prevedeva la discussione su Katitzi, titolo degli anni Settanta pubblicato in Italia da Iperborea nel 2018, nel quale l’autrice svedese Katarina Taikon, ispirandosi alla propria storia personale, racconta le vicende della giovane protagonista.
Katitzi è una bambina rom di otto anni che con spirito di avventura, curiosità, talvolta rabbia e anche estremo divertimento affronta le complessità che la vita le sottopone: la permanenza in un istituto, l’ambivalenza delle relazioni, i rapporti di potere, i pregiudizi. Le sue parole hanno segnato la nostra conversazione in classe, l’hanno guidata e arricchita: cosa vuol dire essere nomade oggi, quando non ti è dato avere una casa, quando ne vieni scacciata, quando il pregiudizio di una comunità limita le tue possibilità e segna il tuo destino? Insieme abbiamo imparato a vedere la scuola attraverso gli occhi di una bambina a cui viene preclusa: le possibilità che offre per l’oggi e per il domani, le relazioni che forma e che custodisce, le esperienze che giorno dopo giorno, anno dopo anno dà la possibilità di vivere, a tutt@.
Una persona, una bambina, una rom, un’orfana, un’amica, una figlia, una sorella, una e tutte queste cose, una e tutt@ noi.
E sono uscita con la voglia di condividere con chi aveva permesso che questo fortuito caso si realizzasse, con chi ha selezionato i libri e organizzato il premio, con le mie colleghe, con le bibliotecarie e tutte quelle persone che inconsapevolmente avevano avuto un ruolo nel determinarsi fortuito della mia presenza lì, quel giorno, che tutt@ insieme, collettivamente, avevamo fatto un gesto profondamente militante. Che quella lettura, quelle parole, quella conversazione aveva profondamente interrogato gli stereotipi e i pregiudizi che ciascuno in quella classe portava con sé, che chiunque avesse preso parte a quella ridiscussione collettiva delle certezze in cui siamo cresciut@ ne era uscit@ cambiat@. Ma soprattutto che questo avrebbe inciso inevitabilmente sui vissuti di quelle piccole persone ma anche di un’intera comunità e forse indirettamente anche sulla vita di altre piccole persone che in quei giorni, con fatica, stavano iniziando la loro nuova vita in quel quartiere. Sapevo che avevamo messo a dimora un seme che avrebbe radicato e quelle radici avrebbero avuto la forza di scavare in profondità, quanto di spaccare la solidità della superficie e di questo mi sentivo e mi sento enormemente grata.
Il 23 maggio si è tenuta all’Auditorium Parco della Musica di Roma, alla presenza di più di mille alunn@ delle scuole romane, la premiazione. 2.400 alunn@ tra i 3 e i 16 anni hanno votato e Katitzi è stato premiato come miglior libro per ragazzi del 2018 nella fascia 8-10 anni.
Scelte di classe. Leggere in Circolo, un progetto di educazione alla lettura promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale e organizzato da Biblioteche di Roma e Centro per il Libro e la Lettura (MIBAC) e l’associazione PlayTown Roma.
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