Molto più che principesse
Dalle vetrine dei negozi si stagliano, vezzose, tutte le tonalità del rosa. Le fascinose bambole dalle labbra carnose e dalle gambe snelle popolano le vetrine con le loro misure che provocano invidia pure a Gisele Bündchen. Accanto a loro montagne di borsette e gioielli.
E poi pentole ed elettrodomestici di ogni tipo per imparare fin da piccole che il destino femminile è prendersi cura della casa e della famiglia. Mentre nella vetrina accanto, impazzano i colori, le costruzioni, i giochi di società e i rompicapi, i cannocchiali e le motoseghe: per i maschietti curiosi le avventure sono assicurate.
A pochi giorni dal Natale, passeggiare per la città provoca continui spasmi epilettici a chi promuove l’uguaglianza tra i sessi e lotta contro gli stereotipi di genere. A tutte le donne e agli uomini che si arrovellano in cerca di un regalo privo di stereotipi è dedicato questo video, certa che allevierà per qualche istante il senso di claustrofobia di questo clima natalizio impacchettato con nastri celesti e rosa.
Debbie Sterling, laureata in ingegneria di Stanford, ora imprenditrice a San Francisco, crea giocattoli che stimolano la creatività e le abilità visuo-spaziali delle bambine tra i 5 e i 9 anni. La sua impresa si chiama Goldie Blox e promuove tra le bambine il gioco scientifico, ingegneristico e matematico tradizionalmente confinato all’universo maschile.
In attesa che la Goldie Blox sbarchi anche da noi, per questo Natale ricorda di regalare immaginazione, divertimento e libertà a chi ami. Un gioco che asseconda gli stereotipi di genere consolida le discriminazioni e porta ragazze e ragazzi ad affinare competenze diverse fin dalla tenera età, abilità che segneranno la direzione del loro futuro scolastico e professionale.
Il blog Comunicazione di genere propone un’utile riflessione su giochi e discriminazione, mentre l’associazione Scosse mette a disposizione una selezione di testi per l’infanzia con rappresentazioni che stimolano bambini e bambine a leggere il mondo in modo libero, a prescindere dalle discriminazioni legate al loro sesso.
Dagli Anni Novanta, la separazione di genere nei giocattoli è cresciuta continuamente e si è assistito a quello che il marketing chiama re-genderization: ossia il ritorno ai generi.
Nei cartoni animati popolari, nella produzione e diffusione di giocattoli e fumetti (si pensi al caso esemplare delle Bratz e viceversa dei Gormiti), nell’educazione, si è ritornato ad enfatizzare la cultura della differenza tra femminucce e maschietti. Dopo un periodo, quello successivo alle battaglie degli anni Settanta, che sembrava andare in tutt’altra direzione – quando, non a caso, andava di moda l’unisex.
A Natale non regalare stereotipi e non dimenticare che le femminucce sono molto più che principesse.
pubblicato il 18/12/2013 su http://goo.gl/KI9Vsy
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