Calunnie e falsità su “Educare alle Differenze”
Alcune precisazioni sulla scuola “C. Cattaneo” di Roma
A dieci giorni dalla II edizione di “Educare alle differenze”, il meeting per la valorizzazione delle differenze nella scuola pubblica, che ha visto la partecipazione di 800 insegnanti, genitori e operatori/trici, siamo costernate dal trovare nella stampa ancora e solo calunnie.
Oggi il quotidiano Il Tempo pubblica un articolo, a firma di Valentina Conti, per accendere polemiche ed esprimere il presunto malcontento della scuola verso l’iniziativa voluta dall’Associazione SCOSSE, Il Progetto Alice e Stonewall e co-promosso da 250 organizzazioni su scala nazionale.
Non vogliamo assecondare o replicare alle falsità riportate, ma per dovere di cronaca e rispetto verso l’Istituto che ci ha generosamente aperto le porte, ci teniamo a precisare che l’affidamento dei locali ha seguito un iter scrupoloso e partecipato, iniziato ad aprile 2015 con la consegna del progetto, proseguito con vari colloqui e terminato con una delibera da parte del Consiglio di Istituto e con la redazione di una Convenzione per l’uso dei locali nel mese di giugno.
L’utilizzo degli spazi scolastici è regolamentato dal decreto Interministeriale 44/2001 che all’Articolo 50 spiega come un edificio scolastico, o parte di esso, possa essere temporaneamente concesso in comodato d’uso a enti senza scopo di lucro. La concessione è possibile solo se l’iniziativa è compatibile con la destinazione della stessa scuola e i suoi compiti educativi e così è stato per quanto riguarda “Educare alle differenze”: un’iniziativa ispirata ai principi costituzionali di parità, pluralità e uguaglianza, pilastri che sono e devono rimanere fondanti della scuola pubblica.
Associazione SCOSSE, Il Progetto Alice e Stonewall e il network informale di “Educare alle differenze”.
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