“La donna può vestirsi più sexy, essere sottomessa”. Test sessista sul libro di italiano per stranieri
L’esercizio è presente su un manuale di grammatica per stranieri. La casa editrice Alma Edizioni si è scusata
“Angelica litiga spesso con il marito. Sonia al posto suo…: passare il tempo in cucina, vestirsi più sexy, rispondere sempre di sì, essere più sottomessa, preparargli il caffè alla mattina, lasciarlo più libero”. È questo l’esercizio a causa di cui la casa Editrice Alma Edizioni è stata accusata di aver pubblicato contenuti “sessisti” all’interno dei propri manuali.
L’associazione per la Promozione Sociale Scosse, nata nel 2011, ha denunciato l’accaduto attraverso un post su Facebook. “Mentre si chiede di censurare un libro di testo perché racconta di una bambina che vende rose a un semaforo e invita all’incontro e all’apertura, ci segnalano questo esercizio tratto dalla ‘Grammatica della lingua italiana per stranieri’. Siamo ben oltre gli stereotipi di genere tante volte segnalati nei libri scolastici”, si legge.
Scosse ha poi invitato gli utenti che leggevano il post a a scrivere direttamente alla casa editrice allegando l’immagine e sottolineando che “la rappresentazione delle donne e delle relazioni che emerge da esercizi come questo, è quella della più cupa delle società patriarcali, in cui le donne sono colpevolizzate e chiamate a sottomettersi e mettere da parte volontà e desideri per soddisfare i bisogni maschili”. L’associazione si è poi rivolta direttamente ala casa editrice, chiedendo che “prendesse apertamente una posizione e si impegnasse a non mettere più in commercio testi del genere”.
Tanti gli utenti che hanno scritto le loro lamentele alla casa editrice, che ha risposto tra i commenti al post, sottolineando come l’esercizio fosse stato pensato come “un gioco ironico sullo stereotipo di genere”: “Gentili insegnanti, Ci scusiamo. Quello che avete messo in evidenza è un chiaro e brutto scivolone che non può essere giustificato. Il testo dell’esercizio avrebbe voluto, nelle intenzioni, giocare ironicamente con uno stereotipo di genere, ma ovviamente su questi temi c’è poco da giocare e vi assicuriamo che sostituiremo appena possibile la frase in questione e controlleremo che in questo e altri testi analoghi non siano presenti ulteriori passaggi discriminatori”.
Alma Edizioni ha poi spiegato di essere “perfettamente consapevole” del ruolo che hanno i contenuti presentati nei propri libri anche perché spesso rappresentano il primo impatto con la cultura italiana per gli stranieri che li utilizzano: “Da sempre ci siamo adoperati per non presentare una cultura piatta, fredda e spersonalizzata e abbiamo tentato il più possibile di problematizzare e contestualizzare dati di cultura che, volenti o nolenti, fanno parte del nostro essere italiani. In questo caso, però, abbiamo sbagliato. Ce ne scusiamo e ci auguriamo che la discussione che ne è scaturita sia per lo meno proficua per ricordare a noi e a tutti l’importanza che rivestono certi temi”.
Pubblicato il 24/09/2019 su Huffingtonpost.it
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