Associazione
di Promozione
Sociale
Seguici su facebook letter icon follow instagram
scosse

Gender chi? Oggi a Roma si va a scuola di differenze

Da Team Scosse
Condividi:

A4_Ed2_tutti_differenti8Movimenti. Roma. Oggi e domani secondo incontro nazionale del network «Educare alle differenze» alla Carlo Cattaneo

di Roberto Ciccarelli

Uno spet­tro si aggira per l’Italia. Lo chia­mano «ideo­lo­gia del gen­der» ed è la favola dell’«uomo nero» ai tempi di wha­tsapp, il sistema di mes­sag­gi­stica dove cir­co­lano mes­saggi che inten­dono ter­ro­riz­zare i geni­tori con­tro i pro­getti di edu­ca­zione alla cono­scenza dei generi, dell’affettività, della ses­sua­lità nelle scuole. È il com­plotto del momento, cal­zato per­fet­ta­mente per la comu­ni­ca­zione dei social net­work che col­tiva il falso, lo tra­sforma nel vero­si­mile facen­dolo fer­men­tare nel magma delle pas­sioni tri­sti o delle pro­ie­zioni ango­sciose più infon­date.
Si dice che pro­muova la mastur­ba­zione infan­tile, l’omosessualità, distrugga la «fami­glia natu­rale» e arrivi a minac­ciare addi­rit­tura l’umanità, non diver­sa­mente da altre ideo­lo­gie giu­di­cate nefa­ste. Ieri alcune strade della Capi­tale sono state tap­pez­zate con mani­fe­sti abu­sivi con­tro le fami­glie omo­ses­suali e la pro­po­sta di legge Cirinnà che pre­vede la cosid­detta «ste­p­child adop­tion». In set­ti­mana la mini­stra dell’Istruzione Ste­fa­nia Gian­nini è stata costretta a riba­dire che nella ren­ziana «Buona scuola» non esi­stono tracce di tali dis­so­lu­tezze apo­ca­lit­ti­che e ha annun­ciato azioni legali con­tro que­sta «truffa cul­tu­rale» da parte del Miur.

Oggi e domani, alla scuola Carlo Cat­ta­neo in via Zaba­glia 27 a Roma, il contro-canto alla furiosa cam­pa­gna rea­zio­na­ria imba­stita dalle destre cat­to­li­che tra­di­zio­na­li­ste insieme alle gerar­chie eccle­sia­sti­che sarà palese. Nel corso dell’ultimo bien­nio, in tutta Ita­lia, si è for­mato un vastis­simo «net­work» da cen­ti­naia di asso­cia­zioni che lavo­rano nei pro­getti edu­ca­tivi e vogliono supe­rare gli ste­reo­tipi di genere, con­tra­stare la vio­lenza di genere e il bul­li­smo omo­fo­bico nelle scuole italiane.

La rete si chiama «Edu­care alle dif­fe­renze» ed è nata l’anno scorso durante un ana­logo incon­tro a Roma pro­mosso — come quello del 2015 — dalle asso­cia­zioni Scosse (Roma), Sto­newall (Sira­cusa), Il Pro­getto Alice (Bolo­gna). La seconda edi­zione dell’incontro ha regi­strato un boom di pre­i­scri­zioni: 550 per­sone da tutto il paese, 250 le asso­cia­zioni che pro­muo­vono l’iniziativa, nove tavoli tema­tici, 45 relatori/relatrici che hanno rispo­sto a una «call» pub­blica, folta pre­senza di docenti uni­ver­si­tari ed esperti, come quella di attivisti/e Lgb­tqi, case edi­trici, edu­ca­tori e assi­stenti sociali. Il comune di Roma, che sostiene i pro­getti edu­ca­tivi per le mae­stre, patro­cina l’iniziativa. Un mes­sag­gio chiaro. Tra gli altri, par­te­ci­pe­ranno la vice­pre­si­dente del senato Vale­ria Fedeli che ha pre­sen­tato una pro­po­sta di legge sull’educazione di genere nelle scuole; Fran­ce­sca Danese (Asses­sora al sociale del Comune di Roma) la vice sin­daca di Parma Nico­letta Paci (Cin­que Stelle).

Si muove così una con­trof­fen­siva cul­tu­rale, basata sull’auto-organizzazione dei docenti, dei geni­tori e delle asso­cia­zioni, con­tro chi vuole affos­sare la scuola pub­blica, il plu­ra­li­smo demo­cra­tico e le libertà ses­suali. Una boc­cata d’aria da «un clima inqui­nato da vio­lente pole­mi­che e gravi misti­fi­ca­zioni sui con­te­nuti, le meto­do­lo­gie e gli obiet­tivi di edu­ca­zione sen­ti­men­tale e ses­suale nelle scuole» scri­vono le orga­niz­za­trici. «Edu­care alle dif­fe­renze è una forte replica alla cam­pa­gna di svi­li­mento del ruolo della scuola, oltre che di dif­fa­ma­zione per chi lavora sull’identità di genere — afferma Monica Pasquino, pre­si­dente dell’associazione Scosse (Solu­zioni COmu­ni­ca­tive, Studi, Ser­vizi Edi­to­riali) — La nostra forza è di essere riu­scite a coin­vol­gere uno spet­tro molto ampio di asso­cia­zioni, com­pe­tenze ed espe­rienze che lavo­rano, den­tro e fuori le scuole, per pro­muo­vere l’accettazione di tutte le dif­fe­renze, supe­rando con­fini ed eti­chette che spesso con­trad­di­stin­guono il mondo del sapere, della for­ma­zione e il set­tore no profit».

Il per­corso che ha por­tato all’organizzazione dell’incontro è durato un anno, durante il quale le asso­cia­zioni hanno tes­suto instan­ca­bil­mente una rete da Milano a Palermo con ini­zia­tive soste­nute tal­volta dalle ammi­ni­stra­zioni locali. Il risul­tato è un movi­mento cul­tu­rale che sfida le «nar­ra­zioni tos­si­che» del momento e vuole abi­tare diver­sa­mente una scena sociale sem­pre più com­plessa, con fami­glie allar­gate, mono­ge­ni­to­rali o ricom­po­ste; casi di sepa­ra­zione e lutto in con­se­guenza all’innalzarsi dell’età dei geni­tori; l’omogenitorialità. Il tutto in una società dove pesa sem­pre di più la pre­senza di stra­nieri e fami­glie di seconda generazione.

Duplice è l’obiettivo della bat­ta­glia delle idee e delle pra­ti­che pro­po­sta da «Edu­care alle dif­fe­renze». Nell’assenza quasi totale di fondi in una scuola pub­blica, col­pita dalla contro-riforma di Renzi, oltre che dalla timi­dezza rispetto all’offensiva neo-confessionale in corso, «vogliamo dimo­strare che esi­stono sog­getti sin­goli e col­let­tivi che svi­lup­pano pro­getti effi­caci e di qua­lità per la valo­riz­za­zione delle dif­fe­renze, l’educazione sen­ti­men­tale, la pre­ven­zione e il con­tra­sto delle vio­lenze legate al genere e all’orientamento ses­suale, l’intercultura e di ogni forma di discri­mi­na­zione e sopraf­fa­zione. Il secondo obiet­tivo è raf­for­zare la con­di­vi­sione delle cono­scenze, come degli stru­menti didat­tici — sostiene Monica Pasquino — costruendo una voce col­let­tiva capace di pro­muo­vere, valo­riz­zare e difen­dere, quando neces­sa­rio, que­ste atti­vità e la tra­sfor­ma­zione la società in dire­zione dell’equità, della plu­ra­lità e della piena democrazia».

Il pro­gramma: 550 pre­i­scri­zioni, 45 rela­zioni
«Venite a vedere con i vostri occhi i temi­bili pro­mo­tori della “ideo­lo­gia del gen­der”!» è il lan­cio pro­vo­ca­to­rio della seconda edi­zione di «Edu­care alle dif­fe­renze», l’incontro nazio­nale di oggi e domani a Roma alla scuola secon­da­ria di primo grado Carlo Cat­ta­neo in via Zaba­glia 27. Pro­mosso dalle asso­cia­zioni Scosse, Sto­newall e Il Pro­getto Alice, l’incontro è patro­ci­nato dal Comune di Roma e ha come media part­ner la rivi­sta Leg­gen­da­ria, i siti Lavoro Cul­tu­rale, Comune Info, Zero­vio­lenza e il blog col­let­tivo Nar­ra­zioni dif­fe­renti. I lavori si apri­ranno oggi alle 10,45 con un’assemblea ple­na­ria. Dalle 12,30 alle 19,15 si svol­ge­ranno tavoli di lavoro e work­shop dove sarà pos­si­bile con­fron­tare espe­rienze, pra­ti­che e meto­do­lo­gie di inse­gna­mento. Domani, dalle 9,45 alle 12,30 si terrà l’assemblea conclusiva.

pubblicato il 19/09/2015 su Il Manifesto

Pubblicato in Rassegna stampa | Contrassegnato
scosse Ultimi articoli
  • La campagna di sensibilizzazione “L’amore conta, le parole per esprimerlo anche.” realizzata da Scosse attraverso dei laboratori presso l’IC Radice Sanzio Ammaturo di Napoli mira a riflettere sulla portata di violenza e possessività implicita nel linguaggio che usiamo tutti i giorni nelle relazioni sentimentali. I modi tradizionali del linguaggio amoroso sono stati risignificati in modo […]

  • Il kit si propone come strumento utile per diffondere conoscenze e consapevolezza sull’urgenza di promuovere la parità di genere e l’eliminazione di ogni forma di violenza di genere nel mondo. Il Kit didattico è pensato per sviluppare competenze di vita e formare cittadinз consapevoli; affronta i temi dell’Agenda 2023, mettendo in luce la trasversalità del […]

  • In un momento storico in cui gli ennesimi terribili femminicidi hanno smosso in modo inaspettato un’opinione pubblica pronta ad ascoltare nuove istanze culturali alla luce del fallimento delle passate. In un momento storico in cui mezzo milione di persone scende in piazza insieme a Non una di meno per lottare contro la violenza patriarcale. In […]

scosse Campagne
L’amore conta, le parole per esprimerlo anche.

La campagna di sensibilizzazione mira a riflettere sulla portata di violenza e possessività implicita nel linguaggio.

Te amo da murì. Anzi tanto da vivere.
Realizziamo il quartiere Transfemminista

La campagna “Costruiamo insieme il Quartiere Transfemminista” è il risultato delle attività laboratoriali svolte con pre-adolescenti e adolescenti nelle scuole del III Municipio di Roma capitale.

#apensarcibene

La campagna di decostruzione delle dinamiche bullizzanti output del borgetto Build future, stop bullying – III edizione.

La parità va promossa

La campagna di comunicazione ideata attraverso un progetto con il Liceo Classico, Linguistico, delle Scienze Umane EUGENIO MONTALE, il progetto è stato pensato con l’obiettivo di fornire a ragazze e ragazzi della scuola secondaria di II grado gli strumenti necessari per decostruire i principali stereotipi che stanno alla base della violenza di genere.

Liber3 di Essere