“Amici” mette in scena la violenza sulle donne
Sabato scorso mi siedo sul divano dopo cena. Devo uscire con le mie amiche ma manca un’ora all’appuntamento. Mia madre sta guardando “Amici” in tv. “Sarà un anno che non ne guardo una puntata” le dico; “com’è?”. Mia madre mi risponde che è diventato uno show a tutti gli effetti, davvero belle le scenografie e poi sempre più ospiti importanti a commentare le esibizioni dei ragazzi. In effetti, in pochi minuti ho già intravisto in studio alcuni grandi della televisione italiana (Renato Zero; Gianni Morandi; Elisa; Biagio Antonacci; Sabrina Ferilli e la più giovane, ma non meno famosa, Emma Marrone.)
Un palco importante, quindi, quello di “Amici”…vedo e sento un pubblico numerosissimo e molto caldo accompagnare esibizioni e dibattiti in studio. Molti (per non dire tutti) giovanissimi i ragazzi e le ragazze presenti in studio, come d’altronde le concorrenti e i concorrenti del talent.
Ad un certo punto una ragazza che concorre alla scuola di “Amici” come ballerina viene chiamata da Maria De Filippi per esibirsi. Si chiama Shaila e ballerà sulle note di “Gli uomini non cambiano”, di Mia Martini.
2 minuti e mezzo di coreografia, tra gli appalusi e le urla del pubblico. 2 minuti e mezzo in cui si simula, per nulla velatamente, una scena di violenza di gruppo (vedi gli uomini che durante l’intera esibizione si muovono in cerchio intorno alla ballerina) ai danni di una donna.
Ecco il video dell’esibizione: http://www.wittytv.it/amici/gli-uomini-non-cambiano-shaila-11-aprile/528740/
Provo un forte disagio durante l’esibizione. Le immagini mi sembrano alquanto forti.
Cosa vuole comunicarci questo balletto? È forse un atto di denuncia?
In realtà non si capisce, o meglio, se questo era l’intento nessuno, né la presentatrice, né il coreografo, né gli autori del programma, ne fanno menzione. Semplicemente si svolge l’esibizione. La ballerina torna al suo posto e la sfida tra i concorrenti prosegue a colpi di esibizioni.
Sabrina Ferilli si limita a definire “ambigua” la presenza maschile all’interno della coreografia – a me è sembrata invece piuttosto esplicita!-
Biagio Antonacci, guest star della serata, sensibile forse più di altri artisti presenti al tema della violenza sulle donne (durante il suo tour dello scorso anno ha ospitato l’associazione Di.Re.- Donne in rete contro la violenza), sembra l’unico a sentirsi in dovere di fare una riflessione in seguito all’esibizione appena terminata. Chiede infatti se la sua impressione che si sia trattato di un balletto di denuncia alla violenza sulle donne, sia stata giusta o no? (Piuttosto indicativo il fatto che lo abbia dovuto domandare per averne conferma.) Shaila risponde di sì, una denuncia alla violenza non solo fisica ma anche psicologica. Poi lo show prosegue.
Ben venga la denuncia di un problema delicato ed importante in prima serata tv, con un target di spettatori che è probabilmente molto giovane e in gran parte femminile. Ma se la performance si realizza senza un minuto di riflessione prima o dopo, siamo sicuri che il pubblico intenda il messaggio che stiamo dando?
Più realisticamente, quello che arriva al pubblico è una scena di violenza che termina come se niente fosse. Senza alcuna parola di denuncia a seguire, senza neppure un accenno ai dati italiani sul Femminicidio: sono 179 le donne uccise durante il 2013. Una ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%, come indica l’istituto di ricerca dell’Eures nel suo secondo rapporto sul femminicidio in Italia. La violenza rimane, in Italia, la prima causa di morte per le donne dai 20 ai 40 anni. Per approfondimenti: http://www.eures.it/slider-item/femminicidio-in-italia-rapporto-2014/
Oltre all’assenza di parole, ad aggravare il contesto, c’è una mancanza totale di risposta alla violenza, anche solo simbolica, da parte della donna.
Nel balletto la donna è inerme davanti alla violenza, tenta di scappare ma non ci riesce. Soccombe all’uomo. E poi le parole della canzone, che fissano le immagine di violenza in un tono rassegnato :”gli uomini non cambiano..sono quasi un ideale che non c’è…sono quelli innamorati come te”; mentre l’uomo, tra le urla e gli applausi del pubblico, le stringe una mano intorno al collo.
Decidete voi se questo è un modo efficace e chiaro per la TV di fare denuncia e sensibilizzare contro la violenza maschile sulle donne…
Maria Vittoria Rambaldi
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